Testimonianze, riflessioni, racconti e immagini dalla Grande Guerra

Testimonianze, riflessioni, racconti e immagini dalla Grande Guerra

Testimonianze, riflessioni, racconti e immagini dalla Grande Guerra

Due incontri in collaborazione con il Comune di Bagnacavallo

15 novembre 2018 ore 21.00
Saletta didattica delle Cappuccine

26 novembre 2018 ore 21.00
Chiesa del Suffragio

15 novembre

Intervengono – coordinati da Renata M.Molinari – Patrizia Carroli, Giorgio Sangiorgi e Luisa Savorani

Una piccola comunità, le attività quotidiane, le famiglie e il territorio di fronte alla GUERRA, la trasformazione della vita civile, dei tempi e luoghi del lavoro: la solidarietà sociale. Patrizia Carroli ci guida fra i documenti e i materiali d’epoca.

E ancora le corrispondenze – quanta corrispondenza! – e i diari, dai più umili e sorprendenti, come quello di Giovanni Montanari, messo a disposizione dalla nipote Vanna Tasselli (la scoperta del mondo, nella nostalgia di casa!) a quelli più consapevoli e sorvegliati; figure care che si stringono da lontano: unite e silenziose nel vasto mondo. Luisa Savorani ha raccolto per noi una testimonianza inedita delle tracce della guerra nelle biografie delle persone. A scandire gli interventi saranno le riflessioni di Renato Serra.

S’accosta il tramonto – Sto meglio. Arriva il pacchetto-campione della mamma – Povera mamma! Non parlo mai di lei in queste note – Ma come è possibile! È nel cuore, nel respiro, nel vivere: così naturalmente e continuamente che non si sente il bisogno di parlarne. Se non a urti, a certe scosse che riempiono di commozione dolorosa – Come quando incontrai quella donna vestita di nero con un ragazzo pallido, stretto al braccio – soli loro due uniti e silenziosi nel vasto mondo – E come quando mi arriva questa roba: chi sa quanto impazzire e crucciarsi nel prepararla, e scordare un poco le sue pene senza perderle. Renato Serra, 17 luglio 1915.

A conclusione dell’incontro Giorgio Sangiorgi presenta alcune note, suggestioni e immagini a proposito del film Umanità di Elvira Giallanella (1919).

28 novembre

Massimiliano Speziani e Daniele Gaggianesi con Renata M. Molinari raccontano frammenti della Grande Guerra, in dialogo con le riflessioni di Renato Serra e i documenti raccolti da Enzo Forcella e Alberto Monticone in Plotone di esecuzione (Laterza, 1998).

Numeri, documenti, sentenze, vite sospese fra la normalità della quotidianità – la sua nostalgia – e l’emergenza della guerra, con le sue nuove verità, le sue leggi, i suoi tribunali.

Di fronte alla mole delle sentenze e al peso delle indagini e argomentazioni dei tribunali di guerra, non possiamo non interrogarci sulle conseguenze che la sospensione dei valori e delle regole della vita civile – nel tempo sospeso eppure così definitivo della trincea – determina nello sguardo e nelle vite dei suoi attori, di tutti i suoi attori, al di qua e al di là del tribunale. Davanti a noi sfilano schiere di giovani che hanno visto la propria vita spezzata, prima ancora che dalla sentenza dei tribunali e dalle azioni belliche, dalla chiamata alle armi. Una chiamata che corrisponde – quasi sempre – a uno sradicamento: sradicamento rispetto alla vita di ogni giorno, alle abitudini quotidiane, al sapere, al saper fare, di corpi giovani e diversamente sapienti, ridotti ora alla sola funzione di soldato.

E, nell’intimità forzata della trincea si affaccia, prepotente, il bisogno di scrivere. Il corpo, la scrittura: lo scarto fra il saper fare in tempo di pace e il dover fare in tempo di guerra.