IL TEATRO E L’ARTE DELLA MEMORIA

IL TEATRO E L’ARTE DELLA MEMORIA

IL TEATRO E L’ARTE DELLA MEMORIA

Lunedì 7 febbraio, ore 21, Via Farini 23

Per chi vorrà saremo collegati anche su piattaforma Zoom, previa iscrizione entro il 5 febbraio.

Per iscrizioni e informazioni: info@labottegadellosguardo.it

>Per chi partecipa in presenza, vi ricordiamo che la partecipazione è subordinata al rispetto delle vigenti norme anti-Covid.

>Per tutti è richiesta la tessera associativa della Bottega dello Sguardo.

Spunti, riflessioni e immagini intorno al Fare Memoria
Proposte da Renata M. Molinari

“Ma che memoria! Ma come fa a ricordare tutto quel testo?!”: battute sentite spesso in platea o nel dopo teatro… Già, come si fa memoria, come ci si allena per questo cimento?

C’è forse una precisa forma di allenamento dietro il fare memoria dell’attore, ci sono tecniche, abitudini, trucchi, dietro i fiumi di parole dette a memoria dagli attori… memorie senza rete ora che non c’è più il sostegno solidale e costruttivo del suggeritore, sempre più spesso sostituito da quel “gobbo” che sottrae allo spettatore lo sguardo dell’attore… e come si sposano i manuali di memoria e il lavoro d’attore con i progressi della psicologia e delle scienze neurologiche? Infine: quale memoria per quale rappresentazione?

Siamo alla ricerca del filo che unisce memoria e narrazione, percezione e azione corporea.

“Fare memoria” è termine mutuato dal lavoro dell’attore: una azione volta a comprendere e fare proprio il testo di un altro; un gesto fisico fra memoria d’attore e biografia di un personaggio, un movimento fra luogo della rappresentazione e spazio dello spettatore. Fare memoria per riconoscersi in un immaginario condiviso, per incontrare l’altro nei luoghi di una possibile convivenza.
Sarà questo il filo conduttore per le nostre attività nel 2022.

Cominceremo con una breve esposizione dei nostri punti di partenza: l’arte della memoria nella retorica classica e nell’impegno del presente; al centro, il Teatro.

“Se in ogni disciplina i precetti dell’arte teorici sono deboli senza la massima assiduità nell’esercizio, specialmente nella mnemonica il sapere vale pochissimo, se non si fonda sull’esercizio, lo studio, il lavoro e la diligenza. Potrai fare in modo di disporre di quanti più loci è possibile, e quanto più conformi alle regole; ma è necessario esercitarsi quotidianamente a collocare immagini”. (Ad Herennium)

“Ricordare è in fondo un atto un po’ lento: c’entra solo con noi stessi, con la nostra storia, con quel che ci riguarda. Fare Memoria è invece un’azione dinamica, perché ci mette in moto, ci spinge a ricordare la storia di sconosciuti, di estranei, di persone molto lontane da noi e non solo perché nate cent’anni fa, ma perché diverse. A volte profondamente diverse.
Ricordare i propri simili è quasi naturale. Ricordare chi è diverso è complicato, ma contiene in sé la bellezza della civiltà e la bellezza delle responsabilità: così fare Memoria è un atto civile. Ed è una responsabilità che ci prendiamo sul presente.” (Matteo Corradini)