La partenza

La partenza

La partenza

Paola Bigatto

Pavia, 30 giugno 2020

Pochi eventi, durante una vita, provocano dei cambiamenti profondi, e soprattutto pochi sono quelli procurati da noi stessi: non eventi accidentali, malattie, vincite al totocalcio, ma progettati e pianificati: un matrimonio, un figlio, un viaggio. Un evento ha modificato la mia percezione dello spazio, del tempo, dell’ascolto, dell’altro, ed è stato il viaggio a piedi del 2000, Passi- camminare, incontrare, fermarsi, un percorso teatrale da Piacenza a Roma, progettato da Renata Molinari e da me, e attuato da un manipolo di attrici, sodali da anni nei laboratori di drammaturgia per attori condotti da Renata. La produzione del progetto, in occasione del Giubileo, era del CRT, del Teatro di Roma e dell’ETI, essendo inserito nel progetto Per antiche vie. Tra tanti eventi sparsi per l’Italia a tema religioso, il nostro era l’unico che mettesse a tema l’andare come un atto fondamentale del giubileo, e come il tratto distintivo dell’essere un teatrante. Di questa impresa, che continua a sorprendermi per la sua permanenza di immagini, siamo solite, noi reduci, parlare anche troppo, proprio come degli ex commilitoni. Ma oggi, esattamente vent’anni dopo, sono a Pavia, dove, per me, è stato l’inizio. In realtà il viaggio vero e proprio non era iniziato da Pavia, né il 30 giugno: era iniziato il 2 luglio a Orio Litta, nel luogo dove, nel Medioevo, avveniva il cosiddetto Transitum Padi, l’attraversamento del Po. Lì avevamo dormito, il primo luglio, dopo una grande festa, e il mattino dopo eravamo partite, in barca, per raggiungere Piacenza, e poi affrontare la via Emilia, al sole di luglio. Ma il  30 giugno eravamo presenti a Pavia per assistere a uno spettacolo ospitato da Motoperpetuo, l’Associazione teatrale di una delle colonne del viaggio, Franca Graziano, che era da anni impegnata in una attività intensa di promozione culturale e teatrale sul territorio pavese. Una delle idee di Franca per stimolare la fruizione del teatro era stato il festival Transiti- il teatro nei non luoghi, costituito da spettacoli teatrali ambientati in luoghi non convenzionali: scuole, caserme, autosaloni, ristoranti… lo spettacolo di quella sera si intitolava Terra sventrata, ed era collocato in un ex mattatoio, luogo particolarmente suggestivo per lo svilupparsi del testo, ambientato in un cimitero.

La compagnia di Alfonso Santagata, Katzenmacher, portava da anni in giro questo ardito spettacolo, in cui personaggi shakesperiani interagivano tra loro e con lo spazio in cui era collocato, mai un teatro, ma sempre luoghi non convenzionali. Giuseppe Battiston e Massimiliano Speziani, che interpretavano i due becchini di Amleto, non avrebbero potuto trovare ambientazione migliore di un mattatoio.

Non ricordo molto, se non il camminare, la terra, i due amici becchini, una giovane attrice che interpretava un delizioso animaletto aereo, e ho qualche immagine di buio, di spazi grandi, di un dentro e un fuori il recinto. Qualcosa come dismesso o in via di costruzione. Mi ricordo però lo stato di euforia, di eccitazione per la prossima partenza, un guardare tutto ai margini di un’impresa, in cui il teatro, la recitazione erano lasciati indietro dall’altra prospettiva in cui ci saremmo dovute mettere: quella del laboratorio itinerante. Invece della stanzialità, del gruppo fisso come presupposto della ricerca eravamo uno gruppo variabile di artiste che studiavano spostandosi, anzi, proprio in quel ricollocarsi quotidiano nei luoghi, in quel susseguirsi di incontri e in quella instabilità di prospettive facevano l’oggetto e la scena del nostro lavoro. Ora, in questa stessa Pavia, dopo vent’anni giusti, lo spettacolo cimiteriale, itinerante, spazioso, in cui appariva l’imprevedibile, in cui la terra rigurgitava amici, testi noti, evocazioni fantasmatiche, e in cui tutti i sensi erano all’erta, per me quella è stata la partenza.

 

(Per il ventennale di Passi camminare incontrare fermarsi a cura di Paola Bigatto e Renata M. Molinari, a cui hanno partecipato Paola Bigatto, Ambra D’Amico, Franca Graziano, Maria Grazia Mandruzzato, Renata Molinari, Marie Bach, Angela Malfitano, Marinella Manicardi, Elena Musti, Lorenza Zambon, con incursioni di Silvio Castiglioni, Cecilia Kankonda, Claudio Lugo, Silvia Ricciardelli, il Teatro delle Albe (Luigi Dadina, Marco Martinelli, Ermanna Montanari).