“Lì trova spazio, anche senza lingua”

“Lì trova spazio, anche senza lingua”

“Lì trova spazio, anche senza lingua”

Una conversazione di Stefano De Matteis su Arte e Shoah

21 gennaio 2019 ore 21.00
La Bottega dello Sguardo, via Farini 23, Bagnacavallo

Ingresso libero con tessera associativa fino ad esaurimento posti. é gradita la prenotazione.

Apriamo il nostro progetto dedicato al rapporto fra Memoria e Teatro con il gradito ritorno in Bottega di Stefano De Matteis, che affronterà alcuni dei temi che per tutto il secondo Novecento, hanno accompagnato il cimento di rappresentare l’irrapresentabie, nelle diverse forme d’arte e generi di rappresentazione.

«lì trova spazio, anche senza lingua»

Il Novecento è stato il secolo degli orrori. E tra tutti, l’Olocausto si offre come il più completo esempio del male assoluto. Proprio l’Occidente della ragione e del progresso ha ideato e messo in opera un meccanismo di impareggiabile brutalità e di altrettanta brutale perfezione nella distruzione di nostri simili. Come si fa a narrare i campi di concentramento nazisti? Alcuni testimoni ci hanno provato e hanno lasciato pagine strazianti su come veniva offesa, umiliata e cancellata la vita umana. Sebbene tutto questo possa risultare incomprensibile alla mente umana, l’arte si è spesso misurata con la Shoah, lasciando però aperto e spesso irrisolto un interrogativo: quanto è accaduto può trovare una forma d’arte adeguata? È possibile rappresentare l’irrappresentabile?