Il Memorioso – Breve guida alla memoria del bene

Il Memorioso – Breve guida alla memoria del bene

Il Memorioso – Breve guida alla memoria del bene

Conferenza-spettacolo di Massimiliano Speziani e Paola Bigatto, con Massimiliano Speziani, dai testi di Gabriele Nissim

27 febbraio 2019 ore 17.00
Sala polivalente Istituto Comprensivo di Bagnacavallo, via Cavour 5

in collaborazione con Gariwo – Comitato Foresta dei Giusti

Il 27 febbraio si conclude il nostro progetto dedicato al rapporto fra Memoria e Teatro. In continuità con La banalità del male proposta a inizio febbraio da Paola Bigatto l’ultima tappa del Progetto Teatrale legato alla SHOAH, affida alla presenza scenica di Massimiliano Speziani la “breve guida alla memoria del bene”, che la stessa Bigatto ha costruito, assieme a Speziani, sulle tracce dei testi di Gabriele Nissim, in collaborazione con Gariwo-Comitato Foresta dei Giusti.

La Shoah e la memoria del bene

Il dovere di ricordare è certamente legato alla necessità che gli orrori del passato non cadano nell’oblio, e che si abbia sempre presente la potenzialità dell’uomo di commettere il male. Ma c’è stato (e c’è) chi crede che necessario complemento di questo ricordo sia la memoria del bene ricevuto, cioè il ricordare che, dove sembrava impossibile che il bene potesse apparire, questo si manifestava: come una piccola fiamma nel buio, era un bene incapace di rovesciare la Storia, ma capace di rovesciare i destini di singoli uomini, salvandoli dalla morte e dalla perdita di fiducia nell’essere umano. È proprio la piccolezza di questa luce tanto flebile rispetto alle tenebre che l’attorniano, a dimostrarci che il bene è sempre possibile, che l’uomo può sempre dire un si o un no, e quindi ad evidenziare maggiormente le responsabilità morali di chi ha scelto il male o ha rinunciato a percepire la propria possibilità di scelta (originando quella che, con felice espressione, Hannah Arendt ha definito “banalità del male”). E così come il male non viene compiuto necessariamente da uomini malvagi, perversi o sadici, così il bene non è compiuto solo da santi, eroi o uomini perfetti: il più celebre esempio di uomo giusto, Oskar Schindler, un faccendiere dominato da ogni sorta di vizio, ma che ha salvato più di mille ebrei, ne è il più lampante esempio.

Ma la memoria del bene non riguarda solo la Shoah e gli eventi legati all’antisemitismo nel XX secolo: riguarda, più in generale, l’azione dei Giusti, ogni giorno come in tutti i momenti oscuri della Storia, sempre esposta all’emergere di ideologie totalitarie.
L’esempio dei Giusti ci ricorda, con le parole di Vaclav Havel che “il potere su di sé, per quanto limitato dal carattere, dall’origine, dal grado di cultura e di autocoscienza di ciascuno, è l’unica cosa che anche il più impotente di noi possiede, ed è, al tempo stesso, l’unica cosa che nessuno potrà mai portarci via”.